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L'Organo Rotelli-Varesi della chiesa della B.V.del Rosario in Avellino

Qualche notizia
Ho restaurato quest'organo nel 1999.
Più che di restauro, si è trattato di un ripristino funzionale.
La chiesa, tenuta dai padri domenicani, è la seconda chiesa di Avellino in ordine di importanza dopo la Cattedrale.
Secondo il racconto dei frati della chiesa, sembra che l'organo fosse muto da quella sera del 23 novembre 1980, in cui l'Irpinia fu colpita dal sisma.
Numerosi furono i danni subiti dalla chiesa e di conseguenza, dallo strumento.
Ma forse furono maggiori i danni subiti in seguito ai lavori di ripristino, a causa di chi non ha evidentemente pensato di coprire l'organo o di farlo smontare:
Uno strato uniforme di calcinacci ricopriva ogni sua parte; molte canne erano deformate, schiacciate, sporche di vernice e intonaco; il tetto della cassa espressiva era sfondato.
A ciò vanno aggiunti i problemi congeniti di questo strumento:
Costruito nella massima economia e con materiale non di prima scelta, il progetto non tiene conto dello spazio disponibile, con la conseguenza che le canne, ad esempio, sono troppo vicine tra loro e quindi prive dello spazio sufficiente per suonare correttamente, oltre che per favorire agevolmente le operazioni di manutenzione.
La situazione che si presentava al sopralluogo, quindi, era alquanto disastrosa; diverse persone che in precedenza avevano avuto modo di vedere l'organo, avevano avuto la sensazione di dover buttar via tutto e rifarlo da capo per irrecuperabilità.
La mia impressione, invece, è che sotto quel cumulo di calcinacci si conservasse ancora un organo che pur con tutti i suoi difetti non meritava ancora la via della pattumiera.

Scheda Tecnica
Posto in cantoria in controfacciata, senza cassa di risonanza.
Facciata ceciliana a tre cuspidi formata da 45 canne in zinco tutte reali: La metà di destra appartiene al registro di Principale 8' (22 canne), la metà di sinistra (23 canne, compresa la canna maggiore) al registro di Basso al Pedale
Autore/Epoca: ditta "Rotelli-Varesi" di Cremona anni '50
Consolle rivolta all'altare; due manuali da 61 note (Do1-Do6) e pedaliera concavo-radiale di 32 note (Do1-Sol3); combinazione libera.
Somieri del tipo "a canale per registro", posti dietro la facciata sullo stesso livello. A destra quello del Grand'Organo, a sinistra quello dell'Espressivo.
Trasmissione elettro-pneumatica
Alimentazione: un mantice compensatore alimentato da elettroventilatore, posto nel basamento
Pressione rilevata: 62mm in colonna d'acqua
Corista: La2 Ottava 435Hz a 18°C
Numero canne 1266
Quadro fonico (secondo la disposizione sui somieri, partendo dal fondo):

I Grand'Organo
II Espressivo
Pedale
 
Viola 8'
Viola Gamba 8'
Subbasso 16'
Flauto 8'
Bordone 8'
Bordone 8'
Unda Maris 8' (dal Do2)
Coro Viole 8' (dal Do2, 1 fila calante)
Basso 8'
Dulciana 8'
Flauto (armonico) 4'
Ottava 4'
Flautino in XII (armonico) 2,2/3'
Unioni/Accoppiamenti
Decimaquinta 2'
Oboe 8'
Unione I - Pedale
Ripieno 6 file (4 file dal Do5)
Tremolo
Unione II - Pedale
Tromba 8'
 
Unione I - Pedale in superottava
Principale 8'
Accoppiamenti
Superottava
 
Superottava
Unioni/accoppiamenti
Subottava
Superottava
Unione II - I
Unione II - I in superottava
   
Unione II - I in subottava
   

L'intervento
Le prime operazioni hanno riguardato la pulitura generale, la sostituzione delle membrane, la reimpellatura del manticetto del tremolo.
Una drastica operazione di restauro ha riguardato la pedaliera:
Questa è stata smontata, trattata con antitarlo; le molle dei tasti sono state sostituite.
Anche la consolle è stata pulita, con verifica della corsa dei tasti.
In seguito si è passati ai corpi sonori con pulitura e rimessa in forma delle canne danneggiate, saldatura delle tube delle Trombe e rimontaggio con intonazione e accordatura.
Successivamente si è passati alle canne dell'organo espressivo e ci si è accorti che presentavano caratteristiche differenti: miglior fattura, lega formata da maggior percentuale di stagno ed effetto più gradevole.
Potrebbero appartenere a un precedente strumento ed essere state impiegate in questo.
Anche qui si è proceduto alla rimessa in forma delle canne danneggiate (anche se i danni erano molto minori del Grand'Organo) e alla saldatura delle tube dell'Oboe collassate; quindi si è proceduto al rimontaggio dei corpi sonori e alla loro intonazione e accordatura.
Analoghe operazioni di pulitura hanno riguardato le canne del Pedale.
Un intervento ha coinvolto anche l'impianto elettrico: questo è stato revisionato e messo a Norma; alcuni contatti sono stati saldati e disossidati e si è provveduto a installare un impianto di illuminazione interno allo strumento.
Terminate queste operazioni, si è fatto suonare lo strumento rendendosi conto che pur con tutti i suoi difetti, il suono era gradevole e vicino a quello di un organo sinfonico.
Il concerto inaugurale si è svolto il 6 maggio 1999, tenuto dal maestro Vincenzo De Gregorio, allora direttore del conservatorio "D. Cimarosa" di Avellino (attualmente docente del conservatorio "S.Pietro a Majella" e organista della Cattedrale di Napoli), con musiche di Bach, Mendellsohn, Franck, Boellmann e Vierne.
Il ritorno alla funzionalità non deve far dimenticare la necessità di una vera operazione di restauro teso a migliorarlo e correggere i suoi difetti.

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